In termini botanici, è un frutto qualsiasi parte della pianta che sviluppi un ovario. Botanicamente non ci sono dubbi: il pomodoro è un frutto.
Ma in cucina, dove l’interesse è al sapore più che alle definizioni, il pomodoro è considerato comunemente una verdura dal gusto saporito.
I pomodori si possono mangiare crudi, alla griglia, ripieni, al forno, in salsa, sulla pizza.
Originari delle Ande, i pomodori furono introdotti in Europa nel XVI secolo dagli esploratori spagnoli.
Per secoli, in Europa, i pomodori furono considerati velenosi e vennero coltivati solo come piante ornamentali da giardino in tutto il bacino del Mediterraneo, dove trovò il clima giusto, sviluppandosi notevolmente soprattutto in Italia.
In Inghilterra si credeva che provocassero la gotta e il cancro, oltre ad altre malattie.
Soltanto verso la fine del 1700, in Europa, si diffuse la coltivazione a scopo alimentare.
Il frutto maturo è ricco di principi nutritivi.
Tutte le parti verdi della pianta sono invece tossiche, perché contengono solanina, un glicoalcaloide steroidale che non viene eliminato neanche nei processi di cottura ed è per questo motivo che il fusto e le foglie non vengono utilizzati a scopo alimentare.
Attenzione! Vale anche per il frutto quando è completamente acerbo, quindi completamente verde.