Le carrube ci ricordano i cavalli, no? Io, quando sento questa parola, la associo a loro!
Eppure questo frutto ha avuto una grande importanza in tempo di guerra. Ricordo che nostra madre ci raccontava che qui, nel nostro paese, un paese della provincia di Milano, c’era un grande Carrubo.
Un giorno di tanti anni fa, quando ero ancora una bambina, tornai a casa con quello strano baccello duro e scuro e chiesi a mia madre cosa fosse. L’avevo colto da una grande pianta dalla quale pendevano questi strani frutti bislunghi. Infatti il Carrubo è un arbusto sempreverde, alto fino a 6-7 metri con un tronco tozzo e corto e una grande chioma vaporosa!
“E’ una carruba”, mi disse, “noi, da piccoli, quando c’era la guerra, la chiamavamo la manna. Avevamo poco o niente da mangiare e le carrube ci hanno salvati dalla fame.”
Eh già, la carruba è un buon alimento non solo per gli animali, ma anche per l’uomo. E’ ricca di quei nutrienti necessari a prevenire le carenze vitaminiche e minerali tipiche di una scarsa alimentazione.
I suoi principi attivi si trovano in tutta la pianta: nei semi, nei frutti, nella corteccia e nelle foglie.
Contiene fibre, sali minerali, tannini e preziosi oligoelementi come calcio, zinco, potassio, ferro, magnesio, fosforo e silicio. E’ ricca di proteine, fibre e zuccheri complessi. Rappresenta una fonte di antiossidanti, in particolare flavonoidi e di vitamina E, K.
Studi recenti hanno dimostrato che il Carrubo non solo assorbe le tossine delle infezioni intestinali, ma agisce come antisettico sui germi patogeni che si sviluppano nell’intestino e come equilibratore della flora intestinale.
Adesso le carrube si possono trovare nei comuni supermercati.
Si trovano come frutto oppure anche come farina, ottenuta dai semi.
Qui nel nostro sito, potete trovare una ricetta per un dolce a base di farina di carrube.
A breve ne aggiungeremo altre, venite a trovarci ancora!